Ottobre/novembre 2005 – Operazione “Parchi Puliti”

Attentato al Palazzo Ducale del 24 ottobre 2005 (RIS di Parma) e contro l’allora Sindaco di Bologna Sergio Cofferati.

La notte del 24 ottobre 2005, alcuni carabinieri, che pernottavano negli alloggi della caserma sita all’interno del Parco Ducale di Parma, venivano svegliati da un rumore che poteva essere ricollegato ad una deflagrazione. I controlli effettuati nell’immediatezza non consentirono di rinvenire alcuna traccia di esplosione, tanto che si ipotizzò che il rumore fosse riconducibile ad un petardo.

Il giorno successivo arrivò alla redazione romana del quotidiano laRepubblica la seguente rivendicazione:

 

OPERAZIONE PARCHI PULITI

Quando un uomo nell’attuale società diventa un ribelle cosciente delle proprie azioni – e così era Ravachol – è perché ha fatto nel suo cervello un lavoro di analisi dolorose le cui conclusioni sono imperative e non possono essere eluse se non per vigliaccheria.
Lui solo tiene la bilancia, lui solo è giudice della ragione o del torto di odiare e di essere selvaggio, “perfino feroce”. Quanti esseri hanno attraversato la vita senza svegliarsi! E quanti altri si sono accorti che stavano vivendo solo per il monotono tic-tac degli orologi. Che dire di questi rivoluzionari che sono solo vili ragionatori che meditano quando occorre colpire. La sfera delle idee generali ha preso per essi il posto del mondo della contemplazione
Emile Henry

OPERAZIONE PARCHI PULITI
Oggi abbiamo scelto i camici bianchi dei RIS di Parma, moderni e tecnofili scienziati al servizio del dominio, nella forma più recente e digeribile di carabinieri in candida veste, simpatici, utili e intelligenti come cani ben addestrati. La tendenza alla schedatura dell’umanità intera non è nuova al dominio da Bertillon al DNA, dagli identikit alle biometrie digitali. La repressione globale è un’altra faccia della dittatura democratica. La finzione è sempre più labile: guerre travestite da missioni di pace (con relative “bombe intelligenti” chirurgiche come segaossi medievali): campagne antiterrorismo internazionali che sono in realtà immani retate di stranieri poveri, operazioni “strade pulite” ovvero rastrellamenti indiscriminati nelle città. Una minima rottura degli equilibri tracima in sbavature difficili da controllare mediaticamente: l’esercito USA che spara sui morenti di fam/sete/stenti, New Orleans docet, oppure i migranti fucilati mentre tentano di superare l’ennesimo filo spinato a Melilla. I segugi in camice bianco, fiore all’occhiello della presentabilità sociale del vecchio disprezzato mestiere di guardia sono parte attiva di questo teatro: non sono creati per stanare l’omicida seriale o altro spauracchio di turno, servono a rendere familiari ed accettate forme di controllo generalizzate, l’onnipresente allarme sicurezza cela il vecchio controllo degli sfruttatori sugli sfruttati. L’unica variabile di cui non è possibile capacitarsi è lo sfruttato contento/assuefatto. Dietro alla maschera della neutralità e della scienza si nasconde il vecchio ceffo della repressione. Le forze dell’ordine che aspirano all’identificazione e alla schedatura degli individui, a creare asettiche corsie per allontanare gli indesiderati, sono le stesse che non solo seminano lutti nel mar di Sicilia, nei C.P.T. ai confini della fortezza Europa, sono le stesse che tentano di annientare l’intero movimento anarchico nelle città italiane con lo smantellamento premeditato di case occupate, circoli, giornale e strutture di sostegno ai prigionieri con operazioni repressive indiscriminate, corredate da propaganda antianarchica battente, sono le stesse che colpiscono nelle carceri con l’inasprimento delle leggi speciali / 41 bis. Disprezziamo chi vuol tenere stretti i suoi risibili privilegi d’europeo/occidentale non “morente di fame” vendendo a pezzi i pochi brandelli di libertà residui. Non vivremo mai pacificati in un mondo dove si esiste in base alla carta d’identità in mano (meglio se corredata da codice fiscale, abitudini, impronte digitali, tasse pagate e diametro del buco del culo) e alla cinica indifferenza travisata da segno dei tempi.

CON QUESTI FUOCHI ADERIAMO ALA CAMPAGNA CONTRO C.P.T ED ESPULSIONI LANCIATA DA NARODNAJA VOLJA/FAI.
LIBERTA’ PER TUTTI!!
LIBERTA’ PER GLI ANARCHICI DETENUTI IN GERMANIA, SPAGNA, GRECIA E ITALIA!!
FUOCO AI C.P.T., FORZIERI E CASERME!!!
COOPERATIVA ARTIGIANA FUOCO E AFFINI (Occasionalmente Spettacolare)/FAI

1° ORDIGNO: parte inferiore di caffettiera 6 tazze con dinamite.
2° ORDIGNO: contenitore in fero con bulloni e dinamite.
Inviato alla redazione di quotidiani a diffusione nazionale ed a periodici e sedi del movimento anarchico.

 

Venivano dunque effettuate nuove ricerche, ancora una volta infruttuose. Il 3 novembre 2005 arrivava alla redazione bolognese de laRepubblica il seguente comunicato

 

OPERAZIONE PARCHI PULITI 2
PARMA 2 ORDIGNI ALL’INTERNO DEL PARCO DUCALE A MENO DI 50 METRI SEDE RIS PARMA
1° ORDIGNO DINAMITE + bulloni all’interno di armadio metallico contatore gas dell’ex serra in prossimità sede ris
2°ORDIGNO DINAMITE IN CAFFETTIERA ALL’INTERNO SACCO NERO IN CESPUGLIO VICINO A MURO DI CINTA – A POCHI MT DAL PRIMO

BOLOGNA – ONDATA DI BUSTE ESPLOSIVE IN ARRIVO
CON LE BUSTE ESPLOSIVE APRIAMO LA 2° FASE DELLA CAMPAGNA PARCHI PULITI CONTRO LE ESPULSIONI – IN ACCORDO ALLA CAMPAGNA DELLA NARODNAJA VOLJA FAI.
I GENDARMI IN CAMICE BIANCO HANNO CENSURATO O NON SONO STATI IN GRADO DI RICONOSCERE NONOSTANTE LA TECNOLOGIA CHE VANTANO GLI ORDIGNI A LORO DIRETTI A PARMA.
BUONA CACCIA – QUESTO E’ SOLO L’INIZIO.
LIBERTA’ PER GLI ANARCHICI DETENUTI IN SPAGNA GERMANI GRECIA ITALIA
DISTRUGGERE I C.P.T.
Rivendicazione Parma inviata Gazzetta di Parma
COOP ARTIGIANA FUOCO E AFFINI (Occasionalmente Spettacolare)

 

Quello stesso giorno giungeva al Comune di Bologna un plico indirizzato all’allora Sindaco di Bologna, Sergio Cofferati recante anch’esso la medesima rivendicazione.

Veniva inoltre finalmente ritrovato il primo dei due ordigni descritti nel comunicato. L’ordigno, nel complesso funzionante, era inesploso perché l’interruttore di sicurezza era su OFF. Il secondo ordigno non fu mai rinvenuto.

24 maggio 2005 – plichi esplosivi a Daniele Giovanardi, alla Polizia Municipale di Torino, al questore di Lecce

Il 24 maggio 2005 tre plichi esplosivi vengono recapitati alla Polizia Municipale di via Saluzzo 26 a Torino, a Daniele Giovanardi presso il C.P.T. di Modena e all’allora questore di Lecce Giorgio Manari.

Questa la rivendicazione recapitata a Radio Blackout:

ABBIAMO COLPITO ALCUNI INGRANAGGI DELLA MACCHINA DELLE ESPULSIONI:
– CONTRO GLI OMICIDI DI LATIFA SDAIRI, IBRA CHEIHK FALL E MAMADOU DIAGNE
– X L’IMMEDIATA CHIUSURA DI TUTTI I C.P.T. A PARTIRE DA VIA CORELLI.
NESSUNO SI ILLUDA CHE LA NOSTRA LOTTA SI ESAURISCA IN QUESTA AZIONE, SE QUESTA FEROCE REPRESSIONE NON AVRA’ TERMINE PORTEREMO LA GUERRA E LA PAURA NEI QUARTIERI DEL PRIVILEGIO.
INVITIAMO TUTTI GLI ALTRI GRUPPI ATTIVI DELLA FAI A DAR VITA AD AZIONI CONTRO TUTTI I LAGER E CHI LI AMMINISTRA
NARODNAJA VOLJA/FAI